Questa rubrica è dedicata all’approfondimento di quella complessa, a volte tesa, spesso feconda, relazione tra filosofia e psicoanalisi, e in senso ampio tra filosofia e psicologia dinamica. In più circostanze Freud si è espresso sulla filosofia, mostrando in alcuni casi apprezzamento, in altri una convinta distanza ragionevolmente suscitata dall’astrusità e dalla mancanza di chiarezza, quasi al limite del gioco “verboso e concettoso”, nel quale a volte sembra perdersi la filosofia. Questa ambivalente considerazione appare tanto più chiara se si consulta un indice degli autori citati da Freud, dove tra molti nomi fa la sua comparsa una carrellata di filosofi che va da Empedocle a Nietzsche.
Ancora più evidente appare l’interesse per la filosofia da parte di alcuni psicologi che in un modo diretto o derivato hanno a che fare con la psicoanalisi. È noto, ad esempio, lo sconfinamento di C.G. Jung in vasti campi del sapere all’interno del quale la filosofia spesso risulta essere occasione di confronto e di elaborazione dei contenuti analitici. Una testimonianza sono i volumi dedicati allo Zarathustra di Nietzsche, ma anche tutta la prima parte di Tipi psicologici nella quale Jung si addentra in campi desueti per uno psicologo del profondo come quello connesso con figure del pensiero medievale. Su un altro versante il ripensamento della psicoanalisi realizzato da Lacan avviene in un continuo confronto con la filosofia.
La relazione tra filosofia e psicoanalisi non è segnata, però, solo sul versante degli psicoanalisti, ma anche su quello dei filosofi che hanno assunto l’indagine dell’inconscio e del profondo come un punto irrinunciabile per le loro riflessioni. Si potrebbe a buon motivo parlare di una filosofia della psicoanalisi costituita da una sua ben precisa tradizione che annovera autori come Ricoeur, Deleuze, Deridda, ma anche Adorno, Marcuse e tanti altri. In questo senso l’interesse per la psicoanalisi è dato dalla sua forza dirompente che ha rivoluzionato radicalmente la visione antropologica classica, ponendo nella più profonda crisi la certezza di un Io autocosciente, padrone di sé e del mondo.
A completare questa presentazione si deve riconoscere una terza ragione che costituisce la relazione filosofia e psicoanalisi: la condivisione della ricerca su aspetti della vita umana e del processo di civilizzazione. Al di là delle singole figure che hanno in un modo o nell’altro alimentato la reciproca relazione tra filosofia e psicoanalisi sussiste un comune desiderio, che si esplica in forme e modalità diverse, tra la ricerca filosofica e quella psicoanalitica: quello di comprendere il senso degli accadimenti e del mondo che ci circonda. Per Freud la domanda di senso è patologica. A certi livelli si può convenire con lui, tuttavia che altro sarebbe la psicoanalisi se non dare un senso al disagio psichico, un senso al divenire della civiltà, un senso agli eventi che costellano la vita umana? Su questo comune terreno affondano le radici la filosofia e la psicoanalisi, e per queste ragioni le due discipline si guardano da lontano per avvicinarsi talvolta con sospetto, talaltra con attrazione.
Scopo di questa nuova rubrica consiste nel fornire pagine di approfondimento o di semplici suggestioni per orientare nello scavo e nella lettura personale, oppure per appagare semplici curiosità. Schede brevi, recensioni di monografie, brevi trattazioni, note bibliografiche costituiranno il materiale che arricchirà il sito, insieme a tutto ciò che in fieri potrà aiutare a comprendere meglio questo fondamentale momento della cultura dato dal reciproco scambio e interesse tra filosofia e psicoanalisi.
GRAZIANO PERILLO