La Pesach nella psicologia del profondo. L’Esodo, la Messa e il Giubileo sub specie psychologica

in Giornale Storico di Psicologia Dinamica, 49, Roma, Di Renzo Editore, 2001 – Estratto

L’inconscio di Freud è costruito su un Patto d’Alleanza – defìnito “Berit” nella lingua del Vecchio Testamento – fra forze diseguali e antagoniste. La sua psicoanalisi elabora le tecniche per la lisi del “complesso del Sinai”, la furia monoteistica e legislativa di Mosè, padre del popolo ebraico, così come di ogni nevrosi.

Jung invece è il sacerdote di liturgie gnostiche, alchemiche e psicoanalitiche con le quali celebra l’avvento del Regno dei Simboli, il corrispettivo introvertito del concetto di Basileia (Regno). Termine che nei Sinottici riassume la novità dell’annuncio evangelico. Attraverso l’attenzione alla particolarità di ogni processo individuativo personale, Jung cerca di superare il “complesso del Golgota”, il complesso della crocifìssione dell’Io, di rinuncia al desiderio, tipico di una certa mistica cattolica del sacrifcio così come di ogni psicosi.

Le opere di Freud e di Jung, in defìnitiva, sono forme diaboliche e endopsichiche per integrare la parte inconscia che le pesachim, le pasque, delle rispettive confessioni avevano dimenticato di redimere. In questa sede cercheremo di dimostrare la consistenza della nostra tesi e l’opportunità ermeneutica dell’introduzione dei citati neologismi. Di converso, nell’ultimo capitolo, tenteremo di evidenziare la parziale integrazione di nuove tematiche che psicologiche all’interno del Cattolicesimo. Esperibili anche in un rito a carattere decisamente collettivo come il Giubileo, pesach di fìne millennio.

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Antonio Dorella