Adattato da: Giorgio Antonelli, Il mare di Ferenczi. La storia, il pensiero, la vita di un maestro della psicoanalisi, Roma, Di Renzo Editore, 1996
Esce nel 1941 ed è un piccolo classico sulla tecnica psicoanalitica.
Vi sono raccolti, tra gli altri, contributi (tutti brevi) sulla teoria della terapia psicoanalitica, sull’interpretzione, sull’analisi del transfert, sulla letteratura relativa alla tecnica psicoanalitica.
Fenichel contro la tecnica attiva
È presumibilmente nel segno di una percezione di pericolo per gli standard consolidati della tecnica psicoanalitica che numerosi autori si sono rivolti polemicamente alla tecnica attiva di Ferenczi.
Fenichel, ad esempio, ha denunciato come pericolosa, nella pratica della tecnica attiva, la possibilità che l’analista divenga, nell’inconscio del paziente, un punitore, un ripetitore delle minacce di castrazione subite durante l’infanzia o anche un mago che quelle minacce disperde.
Fenichel riteneva insomma che le proibizioni (un aspetto costitutivo della tecnica attiva), nella misura in cui potevano apparire castranti, risultavano anche controproducenti ai fini del trattamento e dovevano essere quanto più possibile evitate.
Un modo di compensare la loro cifra di castrazione era quello di abbinarle alle interpretazioni e di formularle in modo da attenuarle a consigli e suggerimenti.
È quanto Ferenczi inizia a fare in prossimità del passaggio che dalla tecnica attiva gli consentirà di approdare alla neocatarsi.