Hollós István (1872-1957)

un antipsichiatra ante litteram

hollosbPsicoanalista ungherese. È uno dei membri fondatori della Società Psicoanalitica di Budapest (1913) di cui diventa vicepresidente.
Analizzato, brevemente, da Freud. Analisi di controllo con Federn.
Dal 1933 al 1939 è presidente della Società Psicoanalitica di Budapest. Dirige la Casa Gialla, una clinica nei pressi di Budapest. Traduce Freud in ungherese.

Su Istvàn Hollós si vedano i seguenti lavori:

Hárdi, I., “Istvàn Hollós (pour le 110° anniversaire de sa naissance”, in Le Coq–Héron, 98, 1986 (ed. or. 1982).

Sabourin P., “Hollós où la colère de Freud”, in Le Coq–Héron, 98, 1986.

Brabant–Gerö, E., “L’amis des fous”, in Le Coq–Héron 100, 1986. Si tratta di un’introduzione allo scritto di Hollós Mes adieux à la maison jaune (la cui traduzione in francese è apparsa su Le Coq–Héron, 100, 1986). Ripreso in Brabant–Gerö, E., Ferenczi et l’École hongroise de psychanalyse, l’Harmattan, Paris, 1993. La Brabant definisce Hollós un antipsichiatra ante litteram.

arharmatPaul Harmat
Freud, Ferenczi und die ungarische Psychoanalyse
edition diskord, 1986 (ed. tedesca 1988)

budapestNemes, L. – Berényi, G. (a cura di),
Die Budapester Schule der Psychoanalyse, Budapest, 1999.

Opere

Di István Hollós si possono leggere:

Mes adieux à la maison jaune (Le Coq–Héron, 100, 1986) preceduto dalla citata introduzione di Eva Gerö–Brabant. Tr. It. I miei addii alla casa gialla. Opera molto insolita del dr. Telemaco Pfelflein, Ma.gi, Roma, 2000.

Si veda inoltre il testo della conferenza presentato alla Società ungherese di psicoanalisi il 10 giugno 1932 e pubblicato sulla rivista Imago (oltre che su Le Coq–Héron, 103, 1987):

Psychopathologie alltäglicher telepatischer Erscheinungen”, in Imago, 19, 1933.

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