terapeuticamente negativo
Psichiatra e psicoanalista ungherese.
Emigra a Berlino nel 1920.
Su raccomandazione di Ferenczi (rivolta a Eitingon), raccomandazione che figura nella prima Lettera Circolare inviata dallo psicoanalista ungherese ai membri del Comitato Segreto il 20 settembre 1920, Harnik entra nella Società Psicoanalitica locale Vi svolge attività di insegnamento e di analista didatta. Uno dei suoi allievi è Perls, che ne fa un ritratto tecnico esilarante.
Tradendo il segreto professionale anche Ferenczi ne parla in modo poco lusinghiero in una lettera (8 marzo 1912) a Freud: è un tipo molto zelante, spaventosamente ambizioso, ma senza talento, soffre di impotenza psico-sessuale, che lui cerca di sovracompensare. Naturalmente tutto ciò deve restare fra noi. A Freud, evidentemente smemore della comunicazione, che gli sollecita un parere su Harnik (chiede di essere ammesso all’Associazione), Ferenczi reitera (18 dicembre 1912) il suo giudizio molto negativo e conclude definendo Harnik therapeutisch schlecht, terapeuticamente negativo.
Nel 1933 emigra a Copenhagen. Muore, a quanto è dato sapere, in un manicomio di Budapest.
Tra gli analisti cui Harnik ha fatto supervisione figura Werner Kemper, il primo analista didatta a Rio de Janeiro.