Un illuminista della psicoanalisi
Psicoanalista tedesco, psichiatra.
Analizzato da Riemann e Gustav Bally. Studia medicina in Italia, paese che considera la sua “seconda patria”.
Invitato, nel 1950, negli Stati Uniti, vi incontra i più importanti, nonché esuli, psicoanalisti europei Alexander, Loewenstein, Karen Horney, Rado, Helene Deutsch.
Nel 1991 esce, per i tipi di Bollati Boringhieri, Limiti e possibilità della tecnica psicoanalitica. Vi si trova tra l’altro scritto che Ferenczi è stato il primo a modificare l’atmosfera esistente nello studio dell’analista.
Testi
Johannes Cremerius, Il futuro della psicoanalisi
Johannes Cremerius, La desessualizzazione della psicoanalisi
Johannes Cremerius, Lo stato dell’arte della tecnica psicoanalitica
AUTOBIOGRAFIA
Benedetti e Cremerius: il lungo viaggio. Le autobiografie di due maestri della psicoanalisi, Franco Angeli, 2000
Tra i dieci capitoli di cui si compone il libro vanno segnalati in particolare il capitolo 1 “Non mi viene in mente nulla”: alcune riflessioni di tecnica terapeutica sui pazienti che non sono in grado di produrre associazioni libere, il capitolo 4 sulla Importanza dei dissidenti per la psicoanalisi, il capitolo 5 Un’analisi critica della tecnica terapeutica di Kohut e il capitolo 6 dedicato alla relazione tenuta da Ferenczi a Wiesbaden nel 1932.
Perché Freud non poteva capire Ferenczi
A partire dalla sua posizione paterna, da cui considerava il paziente coinvolto esclusivamente in conflitti edipici, (Freud) non era in grado di capire e approvare la costellazione, nuova per lui, di un terapeuta materno che entra in rapporto con un paziente regredito.