Ero intrappolato nella rigidità dei tabù psicoanalitici: l’ora esattamente di 50 minuti, nessun contatto visivo e sociale, nessun coinvolgimento personale (controtransfert).
Nella disperazione consultai Karen Horney, una delle poche persone in cui avessi veramente fiducia.
Il suo verdetto fu: “L’unico analista che credo riuscirebbe ad arrivare fino a te sarebbe Wilhelm Reich.”
Così iniziò il pellegrinaggio verso il lettino di Wilhelm Reich.
Noi tutti siamo frazionati.
Siamo divisi.
Siamo scissi in molte parti, e la bellezza del lavoro sui sogni sta nel fatto che ogni parte del sogno – non solo ogni persona, ma ogni parte sei tu.
In terapia gestaltica i sogni non vengono interpretati …
Invece di analizzare il sogno, frammentandolo ulteriormente, vogliamo ridargli la vita. E il modo di riportarlo in vita consiste nel rivivere il sogno come se stesse avvenendo in questo istante.