E’ dolce morire nel mare…

in Giornale Storico di Psicologia Dinamica, 49, Roma, Di Renzo Editore, 2001 – Estratto

Nella complessa dinamica del processo morte-rinascita così come viene descritta da Grof l’elemento centrale sembra essere il rivivere il trauma della nascita biologica. Il suo significato per la psicologia e la psicoterapia fu descritto da Otto Rank nel suo libro Il trauma della nascita (1924). Ma fu Grof con la sua ampia teoria e la sua tecnica psicoterapeutica esperienziale a mettere “lenti da ingrandimento” sulla profonda e complessa esperienza della nascita nei suoi aspetti fisici psichici e spirituali.

Grof distingue per scopi didattici quattro livelli distinti o sfere della psiche umana e le esperienze corrispondenti: 1) Barriera sensoriale; 2) Inconscio individuale; 3) Livello della nascita e della morte; 4) Sfera traspersonale. Le esperienze di tutte queste categorie possono essere osservate durante le sedute di respirazione olotropica (dal greco “holos” = totalità e “trepo” = volgo in direzione di), una potente tecnica di psicoterapia esperenziale che impiega la respirazione (come via d’accesso privilegiata all’inconscio) musica e lavoro sul corpo.

Questa tecnica ha aperto a un numero sempre più grande di persone la possibilità di un confronto con i livelli più profondi della psiche. Chi fa esperienza di questa particolare forma di terapia rimane colpito dalla intensità delle manifestazioni fisiche ed emotive che emergono durante il processo.

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Virginia Salles