Psicoanalista ungherese, analizzato da Ferenczi.
Nel 1925 emigra negli Stati Uniti, stabilendosi a New York.
È uno dei fondatori, insieme a Brill, dell’Istituto Psicoanalitico di New York. Nel 1946 pubblica Technique of Psychoanalytic Therapy. Nel 1950 è la volta di Clinical studies in psychoanalysis. Suo è anche l’intervento su “Sándor Ferenczi (1873–1933). Pioniere dei pionieri”, in F. Alexander–S. Eisenstein–M. Grotjahn, I pionieri della psicoanalisi (1966, nuova ed. 1995), Feltrinelli, Milano, 1971.
È uno dei primi psicoanalisti ad accorgersi, per dirla con Racker (cui dobbiamo rassegne bibliografiche sulla questione), del controtransfert. In un intervento letto da Racker al Primo Congresso Psicoanalitico dell’America Latina a Buenos Aires nel 1956, Lorand figura come il primo di una lista nella quale compaiono Rosen, Winnicott, Heimann, Annie Reich, Little, Gitelson, Weigert, Fliess, Spitz, Zetzel, Money-Kyrle.
Ripubblicato nel 2007 Psychoanalysis Today (1944).
Approfondimenti
Un tributo a Ferenczi, “pioniere dei pionieri”
Links
Sándor Lorand (in inglese)
Lorand sul controtransfert
Nel 1953 Racker aveva così sintetizzato il pensiero di Lorand sul controtransfert: Lorand si occupa soprattutto dei pericoli che il controtransfert comporta per il lavoro analitico. Egli però accenna anche all’importanza di tenere presenti le reazioni controtransferali, in quanto esse possono dare delle indicazioni su soggetti importanti che devono essere affrontati con il paziente. Egli sottolinea la necessità per l’analista di essere sempre vigilante sul proprio controtransfert, e discute alcuni problemi specifici quali il desiderio cosciente di guarire, l’alleggerimento di alcuni problemi personali che l’analisi può offrire all’analista, il narcisismo e l’interferenza di motivazioni personali nelle questioni cliniche. Egli aggiunge che questi problemi relativi al controtransfert riguardano non solo l’allievo ma anche l’analista esperto.