Loewenstein Rudolph (1898-1976)

Didatta degli psicoanalisti francesi

Polacco di origine, poliglotta (oltre al polacco parla il tedesco, l’inglese e il francese), è uno dei fondatori della Società Società psicoanalitica di Parigi. Marie Bonaparte, con cui ha una relazione, gli facilita l’ingresso e la naturalizzazione in Francia.

Albero analitico di Rudolph Loewenstein

loewb1Nel 1925 Loewenstein, membro della Società Psicoanalitica di Berlino, si stabilisce a Parigi e entra a far parte del gruppo degli psicoanalisti francesi raccolti intorno a Laforgue e Marie Bonaparte. Entra così in Francia il primo analista didatta, formato da un altro “primo” didatta, Sachs. Si potrebbe affermare che Sachs è stato per gli psicoanalisti di lingua tedesca (e inglese) quello che Loewenstein è stato per gli psicoanalisti di lingua francese. Nel necrologio (1976) di Loewenstein, scritto da Lebovici, si comprende perché questi abbia parlato di Loewenstein come dello psicoanalista di cui i membri fondatori della Società Psicoanalitica di Parigi avevano davvero bisogno. Tra i suoi analizzati figurano Nacht, Lacan, Lagache, Raymond de Saussure.

loewb2Fonda la Società Psicoanalitica di Parigi il 4 novembre 1926 insieme a Laforgue, Hesnard, Sokolnicka, Allendy, Parcheminey, Borel, Bonaparte, Pichon.
Nel 1940 emigra negli Stati Uniti dove diviene membro della Società Psicoanalitica di New York di cui è presidente dal 1959 al 1961. Presiede anche la Società Psicoanalitica Americana (1957-58) ed è vice presidente dell’Associazione Psicoanalitica Internazionale (1965-1967). Psicologo dell’Io con Hartmann e Kris elabora la teoria dell’Io autonomo (cioè libero da conflitti), teoria irrisa da Lacan che ribattezza la triade con l’irridente appellativo di “cherubini dell’Io”.

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