in Giornale Storico del Centro Studi di Psicologia e Letteratura, 9, Giovanni Fioriti Editore, Roma, 2008 – Estratto
Legami di sangue, titolo e argomento del presente numero della rivista, può secondo me per molti aspetti essere ritenuto un’endiadi: un’espressione di un concetto unitario formato da due sostantivi uniti da una congiunzione. Dalle considerazioni che di seguito saranno sviluppate emergerà come il sangue costituisce di per sé un legame sia fisico che simbolico e quand’anche, tra le tante possibili accezioni, voglia significare conflitto, pure in tal caso costituisce legame.
Sempre giocando con le parole se il sangue è legame è anche re-ligio, un collegamento cioè con un’entità superiore e da qui a dire che il sangue entra nella sfera del sacro il passo è breve.
E così l’umanità lo ha sempre interpretato. Si pensi solo alla presenza del sangue nella liturgia cattolica dell’ostia, (il corpo e il sangue di Cristo), si pensi ai giuramenti di sangue che sancivano un’appartenenza, un vincolo (ancor oggi presenti nelle affiliazioni mafiose), si pensi ai duelli all’ultimo sangue, si pensi infine alle numerose evocazioni del sangue nei testi sacri costitutivi della nostra cultura.
Nella Bibbia il sangue è alla base del patto dell’Alleanza quando Dio impone ad Abramo di procedere alla circoncisione del suo futuro figlio, legame che si sostanzia in un versamento di sangue, instaurando così una prassi perpetuata nei secoli e ancor oggi seguita. Questa è la mia alleanza che dovete osservare, alleanza tra me e voi e la tua discendenza dopo di te: sia circonciso di voi ogni maschio. Vi lascerete circoncidere la carne del vostro membro e ciò sarà il segno dell’alleanza tra me e voi . E ancora, nell’Antico Testamento, si afferma altresì il concetto secondo cui nel sangue è la sede della vita. Alcune, tra le innumerevoli citazioni possibili: poiché la vita della carne è nel sangue… , perché il sangue è quello che fa l’espiazione per mezzo della vita guardati assolutamente dal mangiare sangue perché il sangue è la vita e tu non mangerai la vita insieme alla carne . E che concettualmente il versamento di sangue rappresenti altresì un legame anche sotto il profilo temporale lo ritroviamo nel passo dell’uccisione di Abele da parte di Caino. Se il Signore accoglie poi la richiesta di clemenza da parte di Caino gli impone un segno e gli dice anche: Però chiunque ucciderà Caino subirà la vendetta sette volte!
E i significati attribuiti al sangue nel testo più antico li ritroviamo reinterpretati alla luce dei messaggi contenuti nel Nuovo Testamento e testi collegati. Nella Buona Novella si fa specifico riferimento al sangue versato da Gesù sulla croce, (immagine forte impressa nella mente di tutti perché immortalata da migliaia di rappresentazioni iconografiche) inteso come sangue del nuovo patto: bevetene tutti perché questo è il mio sangue dell’alleanza, versato per molti in remissione dei peccati; patto sancito da Dio con chi crede in Cristo e rappresentato dal sacrificio del Calvario: Dopo aver cenato prese il calice dicendo: Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue che viene versato per voi ; chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha vita eterna e io lo resusciterò nell’ultimo giorno perché la mia carne è cibo e il mio sangue è vera bevanda .
Queste ultime citazioni, indicative dell’unione spirituale realizzata attraverso l’atto fisico e simbolico del bere il sangue di Cristo, collegato alla vita eterna, se da un lato sostanziano uno degli aspetti fondamentali del cristianesimo (e sono forma della più rigorosa tradizione della liturgia del cattolicesimo), hanno lasciato una profonda traccia nell’immaginario e nell’inconscio collettivo dell’Occidente giudaico cristiano. Infatti, in questo ambito, anche in epoca di avvenuta secolarizzazione, l’idea del sangue quale simbolo potente collegato alla vita resta tuttora molto forte.
Abstract
L’espressione Legami di sangue, può per molti aspetti essere ritenuta un’endiadi: un’espressione di un concetto unitario formato da due sostantivi uniti da una congiunzione. L’Autore (indagando i diversi significati ed il senso dell’endiadi sopra detta,) parte dalla rivisitazione di passi di testi biblici, transita attraverso il pensiero di Erich Neumann, ed arriva a riflettere su alcuni fenomeni riscontrabili (coglibili) nella attuale dimensione sociale, con particolare riferimento alla società italiana. Dapprima, riflettendo sul sangue in quanto rappresentativo del legame, ne coglie in alcuni fatti storici il valore simbolico; poi ne evidenzia una ulteriore valenza, ovvero altresì il valore condizionante assunto nel corso del tempo; infine, si sofferma su alcuni comportamenti, e sugli atteggiamenti psicologici sottesi. In particolare l’Autore riflette sul fenomeno della cosiddetta adolescenza protratta, che si verifica in particolare nel nostro Paese, nel contesto dell’ambito famigliare, che talvolta diviene ostacolo al procedere fisiologico della crescita e della individuazione. Vengono così illustrati alcuni fenomeni, quali l’accentuata dipendenza e la correlata non adeguata maturazione, che caratterizzano una parte non irrilevante dei soggetti inscrivibili nella fascia di età giovanile. L’Autore rinviene nella configurazione famigliare elementi (forieri) che possono incentivare o generare i fenomeni sopra accennati: in particolare sottolinea il ruolo di problematiche individuali non adeguatamente risolte nei genitori, alla luce delle dinamiche illustrate da E. Neumann (in rapporto allo sviluppo della coscienza ed alla progressiva uscita dalla dimensione uroborica.)