Gutheil e i sogni inventati

(tratto da Giorgio Antonelli, Discorso sul sogno, Lithos Editrice, Roma, 2010)

Può accadere che il paziente tenti consapevolmente di ingannare il proprio analista. Gutheil ritiene però che tale rischio comporti conseguenze del tutto trascurabili. Avendo infatti dimostrato, Freud, che non esistono associazioni interamente arbitrarie, lo stesso si dovrà dire dei sogni creati ad arte. Gutheil rivela anche un aspetto della propria tecnica che ricorda analoghe mosse escogitate da Perls, oltre che da Ferenczi. “Talvolta” scrive “chiediamo ai pazienti di inventare sogni, quando non ne abbiano riferiti per qualche tempo, e li analizziamo esattamente come fossero sogni reali”.

Anche Adler non ha mancato di pronunciarsi sui sogni inventati. Intanto, sostiene, nessuno psicologo deve essere scoraggiato dal fatto che il paziente gli comunichi di non ricordare i sogni e gli proponga di inventarne qualcuno. Nessuna invenzione, infatti, è svincolata dallo stile di vita dell’inventore. A ben vedere tale posizione si lascia in qualche misura assimilare a quella assunta da Freud, da Ferenczi e da Gutheil.

Adler sostiene addirittura che i sogni inventati sono utili alla stessa stregua di quelli ricordati. Immaginazione e fantasia, infatti, sono allo stesso titolo dei sogni, espressioni dello stile di vita. Accade così che con quei pazienti che difettano di memoria onirica (ma io ritengo che lo si possa fare anche con gli altri) si tenti la via della simulazione del sogno. Il terapeuta invita il paziente a rilassarsi (e qui vale l’equazione ferencziana), gli comunica che sta per raccontargli un sogno e, a un certo punto, lo invita a continuarlo.

Un presupposto ferencziano è anche da ravvisare nella pratica (tradizionale, a dire il vero) che vede il terapeuta associare sui sogni dei pazienti. Tale pratica si rivela produttiva “solo se il terapeuta associa partendo dagli elementi di analisi già acquisiti o intuiti, entrando cioè nella soggettività dell’analizzato e cercando di pensare come lui”.

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Giorgio Antonelli