Aldo Carotenuto e la chiamata verso sé stessi

Quando la realtà esterna sembra non appartenerci e soprattutto non accogliere più l’espressione della nostra realtà interiore, ne deriva un’immensa sofferenza ed un disperato bisogno di cambiamento.
Cambiamento questo che richiede la “creazione” di nuovi canali di espressione e comunicazione e un’altra visione del mondo; la sofferenza, altrimenti, non può essere placata.
Per Aldo Carotenuto la terapia è un vero e proprio atto creativo che non può e non deve coincidere con l’adattamento.
Il terapeuta, nella visione di Carotenuto, è colui che abbandona qualsiasi visione precostituita dell’essere umano, del mondo, dell’idea condivisa di “normalità”, e si apre all’unicità e al mistero di un altro essere umano; è colui che intraprende, insieme all’altro, un percorso conoscitivo ed esistenziale unico e irrepetibile.
Questo percorso, descritto da C.G. Jung in tutta la sua dimensione progettuale ed archetipica, dà avvio al processo di individuazione, cardine della psicologia analitica, un processo che porta l’uomo verso se stesso, attraverso il superamento della propria scissione e l’integrazione delle sue parti coscienti e inconsce.

Presentano Virginia Salles e Adele Boldrini

 

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