Anna Maria Meoni, introdotta da Virginia Salles, presenta uno studio critico sullo stereotipo culturale della follia creativa discutendo il caso clinico neuropsichiatrico di un artista, Gino Rossi, internato nell’ Ospedale Psichiatrico di Treviso nel periodo che corre tra la Grande Guerra e la Seconda Guerra Mondiale del secolo XIX.
Gino Rossi è stato un artista veneto che è emerso nel panorama delle avanguardie italiane degli anni ’20 con una interessante ed incessante ricerca espressiva tra forma e colore. La vita sfortunata e la malattia non hanno consentito all’artista quei successi e quei riconoscimenti venuti solo dopo la sua morte, che purtroppo è avvenuta in quel Manicomio dal quale non è mai stato dimesso per ragioni prevalentemente assistenziali.
Anna Maria Meoni è una Psichiatra con formazione analitica che ha dedicato buona parte della sua attività terapeutica a sperimentazioni di Arte Terapia e che ha incontrato la memoria e i diari clinici di Gino Rossi quando, negli anni ’80, ha prestato la sua attività nell’Ospedale Psichiatrico di Treviso.