Wolpe Joseph (1915-1997)

Nato in Sud Africa, poi cittadino americano, Wolpe è un terapeuta comportamentista.

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Istituto Wolpe. Centro di psicoterapia cognitivo-comportamentale

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Wolpe è uno dei più importanti esponenti della terapia del comportamento, terapia che risale all’esperimento condotto da Watson e Rayner sul piccolo Albert e il cui presupposto teorico è già visibile negli esperimenti sulle “nevrosi indotte”o “sperimentali” di I. P. Pavlov …

Alla base della terapia del comportamento, che W. equipara a una “scienza applicata”, è l’ipotesi che le nevrosi siano condizionate, ovvero apprese. Si tratta dunque di procedere al loro decondizionamento, ovvero, a seconda dei casi, al condizionamento di abitudini positive. Tra le tecniche generalmente impiegate in ambito comportamentale (addestramento affermativo, desensibilizzazione sistematica, terapia avversativa, condizionamento classico o rispondente o pavloviano, condizionamento operante o skinneriano, flooding emotivo etc..) W. concentra la propria attenzione in special modo sulla cosiddetta “inibizione reciproca” cui dedica una monografia. In questo caso la nevrosi o, anche, come la chiama W. l'”abitudine nevrotica”, viene eliminata condizionando un comportamento incompatibile con (e, dunque, inibitorio del) comportamento patologico.

Wolpe contesta la posizione polemica in ambito psicoanalitico secondo cui la terapia del comportamento opererebbe soltanto in superficie, senza riuscire a rimuovere il nucleo nevrotico profondo. In realtà, obietta W., la ripresentazione del sintomo, in seguito a un terapia del comportamento condotta con successo, è molto rara. Un’eventuale ricaduta va motivata non in base alla superficialità della terapia del comportamento, ma a un nuovo condizionamento.

W. sostiene, partendo da studi statistici, la maggiore efficacia della terapia del comportamento nei confronti di quella psicoanalitica. Dal momento che la percentuale dei successi e la brevità del trattamento favoriscono nettamente la terapia del comportamento, questa dovrebbe, secondo Wolpe, sostituirsi alle tecniche di tipo psicoanalitico.

Giorgio Antonelli, Wolpe Joseph, in Dizionario Bompiani degli Psicologi Contemporanei (diretto da Aldo Carotenuto), Milano, Bompiani, 1992

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