Amedeo Caruso, Napoli, Liguori, 1997
Uno psicologo curioso e un po’ intrigante incontra attori e antropologi, professori universitari e rockstars, registi e scrittori, pittori e musicisti (e psicoanalisti) per conoscere i loro sogni e le loro opinioni sull’invenzione di Freud, Jung & Co.
Estratto dal capitolo “Laura Morante. Attenzione alla Collega Sacra in sogno”
M: Sì, ma questo riguarda più loro che me, nel senso che io non li ho mai accompagnati dallo psicoanalista… (ride).
C: Sembra che lei abbia una vera passione per i film a impronta psicologica. Penso a Bianca e Sogni d’oro di Nanni Moretti, il secondo addirittura con Freud messo in burla nel suo rapporto mat~rno, o mentre scrive a Jung dettando la lettera alla figlia Anna!
M: Oh, certo, quello è un film “totalmente” psicologico!… Lo vede che io sono abbonata o abbinata o forse votata alla psicoanalisi! (sorride).
C: Qual è il rapporto tra il suo mondo interiore e la vita concreta?
M: Non ho la sensazione di riuscire a dare espressione al mio mondo interiore in modo soddisfacente… Forse se adesso potessi recitare Kleist…
C: È uno scrittore che dal punto di vista psicologico ha scavato e detto molto…
M: Dal punto di vista poetico ancora di più… (lieve sorriso soddisfatto).
C: Il lavoro alla scoperta dell’inconscio tenta di non dividere mai il mondo interiore da quello esteriore, il contenuto del sogno dalla vita diurna. Quale sarebbe oggi la richiesta di Laura Morante, attrice, ad uno psicoanalista?
M: Non lo so, non credo a un aiuto esterno, penso che potrebbe aiutarmi ad aiutarmi da sola…
C: Questo è in realtà il fine ultimo e il senso della psicoanalisi…