Davide Miccione, La Consulenza filosofica, 2007.
Finito di stampare nel Gennaio 2007 per i tascabili della Xenia, il manuale di Davide Miccione costituisce veramente un prezioso e puntuale vademecum per chi voglia avventurarsi nel mondo della consulenza filosofica.
Il libro si rivela utile per chi, pur conoscendo la disciplina, desideri, comunque, averne a disposizione un compendio esauriente e di facile consultazione, ma costituisce, nel contempo, uno strumento indispensabile per chi, da “profano”, si voglia avvicinare alla consulenza filosofica. Fornisce, infatti, notizie essenziali, chiare e precise sulla storia della disciplina, informa riguardo le principali teorie, e, persino, rende un’ idea delle future applicazioni e degli sviluppi che, in Italia e all’estero, questa potrebbe assumere.
La cosa, infatti, che colpisce maggiormente è l’enorme quantità di informazioni che correda il testo, a fronte dello spazio contenuto in cui si concentra: sintesi e praticità sono le caratteristiche salienti del lavoro di Miccione.
Il libro è diviso in quattro parti.
Nel primo capitolo si indagano, a partire dal pensiero di Achenbach, le origini della consulenza filosofica, fino alla sua diffusione in tutta la Germania; l’autore tenta a questo punto, anche di far luce sull’annoso problema della “definizione” della disciplina, che, malgrado i quasi vent’anni di storia, risulta a tutt’oggi un concetto in fieri.
Viene poi trattata l’espansione delle pratiche e del counseling filosofico in Europa e nel mondo, con occhio particolare e attento al panorama italiano, per finire esplorando il rapporto, spesso problematico, con la filosofia e con le psicoterapie.
Il secondo capitolo si occupa di esaminare l’universo delle pratiche filosofiche più diffuse, affini alla consulenza filosofica, e con le quali questa, viene spesso confusa, soprattutto nel nostro paese dove, rispetto al resto d’Europa, è giunta in ritardo già accompagnata da tutta una serie di attività simili, dalle caratteristiche analoghe, almeno agli occhi dei non esperti.
Sono, quindi, brevemente descritti, la letteratura filosofico-pratica (Sautet, Marinoff, ecc…), il dialogo socratico, i Caffè filosofici, i seminari di gruppo, la filosofia con i bambini, quella per le aziende e le organizzazioni, i Festival, le cene, le vacanze filosofiche e quant’altro.
Nella terza parte, la più interessante, l’autore ripercorre l’evoluzione teorica della consulenza filosofica. Il lettore viene guidato attraverso la prima e la seconda fase del pensiero del “padre fondatore” Achenbach, viene introdotto nei caffè filosofici parigini di Sautet, avvicinato al corpus teorico più complesso e importante degli israeliani Lahav e Schuster e del tedesco Ruschmann, interessato all’attività del divulgatore Marinoff e agli intenti didascalici di Raabe, e, da ultimo, accompagnato in visita in Spagna, per conoscere i principali esponenti della consulenza filosofica iberica.
Il tutto in poco più di quaranta pagine, concise, ma sempre chiare e dense di informazioni di rilievo, esaurienti per un primo approccio, e punto di partenza ideale per chi fosse in cerca di approfondimenti nelle varie direzioni.
L’ultima parte è dedicata allo stato dell’arte della disciplina in Italia, e ai principali consulenti filosofici che esercitano nel nostro paese: Poma, Pollastri, Galimberti, Cavadi, ecc… Il tutto completato con una mappa dei siti web più importanti che costituiscono un imprescindibile tappa per chiunque voglia orientarsi nel panorama italiano ed internazionale di una disciplina che usa la rete telematica come principale veicolo di informazioni.
La letteratura sulla consulenza filosofica sta conoscendo un vero e proprio boom editoriale, non tutto ciò che viene pubblicato lascia tracce rilevanti, ma il libro di Miccione, scorrevole, efficace, ben organizzato e, soprattutto con il pregio della sintesi, merita veramente attenzione.