Psicoanalista di origine cecoslovacca, didatta a Vienna, Topeka e Los Angeles.
Viene a conoscenza di Freud mentre studia alla Clinica Burghölzli di Zurigo diretta da Eugen Bleuler e dove opera Jung.
È analizzato da Freud nel 1919 per poco più di due mesi.
Nel 1922 è membro della Società Psicoanalitica di Vienna.
Tra i suoi analizzati figurano Robert Waelder, la moglie di questi, Jenny Waelder-Hall e Georges Devereux.
Ha in supervisione Richard Sterba.
Jokl su Freud
Delle cose che racconta a Roazen (riportate nel libro How Freud worked. First-hand Accounts of Patients) appaiono interessanti quelle relative all’approccio di Freud alle donne. Jokl riteneva che Freud non le avesse mai comprese completamente. Lo giudica pressoché cieco nelle questioni declinate al femminile. Freud non era mai influenzato da donne. Secondo Jokl soffriva di una certa timidezza nell’avvicinarle in profondità. E non pensava mai alla creatività come a una qualità femminile. Non sorprende che come psicoanalista Freud si trovasse in maggiore difficoltà con pazienti donne. Quanto precede si coniuga abbastanza bene con quello che Jokl riferisce in merito alla madre di Freud. Freud era molto dipendente da lei.
Jokl riteneva che Freud avesse veramente tentato di analizzare i propri figli e che con Anna non avesse riportato un gran successo terapeutico.
Quanto alla musica Freud si fermava al Don Giovanni di Mozart.
Infine aveva una paura nevrotica della morte.
Quanto, poi, all’analisi di Freud con la figlia Anna, Jokl riferisce che questa, in una conversazione con lui, negò di essere stata analizzata dal padre.