Inizia la psicoanalisi in Italia
Venni avvicinato dal dottor Nicola Perrotti … e dal dottor Emilio Servadio. Essi volevano incontrarmi, avendo letto il mio libro con l’introduzione di Freud.. Ambedue diventarono in seguito i miei migliori collaboratori, si sottoposero all’analisi didattica con me e mi aiutarono a fondare la Società Italiana di Psicoanalisi…
Perrotti era un uomo intelligentissimo, con una conoscenza accurata della psicoanalisi. Mi aiutò a fondare la Rivista Italiana di Psicoanalisi…
Il dottor Servadio mi aveva fatto partecipare ad alcuni esperimenti con un medium…
Anche il professore di psicologia Cesare Musatti di Milano, che aveva letto le opere di Freud in tedesco e si mostrava molto interessato alla psicoanalisi, era diventato membro della società e quando si trovava a Roma partecipava alle nostre riunioni.
Su Freud
Aveva in antipatia i filosofi che chiamava “creatori di Weltanschauungen” poiché non gli piaceva la loro concezione non scientifica della vita.
Freud non era completamente privo di sintomi nevrotici. E’ risaputo che temeva sempre di perdere il treno… Theodor Reik ricorda che Freud aveva sofferto d’una leggera forma d’agorafobia.
Di solito Freud non esprimeva apertamente i suoi sentimenti per i suoi seguaci. Ma non era difficile capire ciò che pensava … Dissentiva -giustificatamente, credo- da alcuni dei procedimenti di ‘terapia attiva’ di Ferenczi.
Su Adler
Non aveva una corretta conoscenza dell’inconscio ma possiamo chiederci se qualcuna delle sue idee non avrebbe potuto essere integrata, perlomeno parzialmente, nell’intelaiatura della psicoanalisi di Freud.
Su Jung
Era irritato dalla mescolanza indiscriminata di scienza e misticismo di Jung e aderiva solo ai punti scientificamente verificabili.
Su Tausk
Aveva un forte, ma frustrato, attaccamento per Freud…una volta mi disse che credeva che Freud avesse qualche leggero tratto paranoico. Basava la sua diagnosi sul fatto che più volte Freud si era molto attaccato a un suo discepolo per poi, in seguito, respingerlo. Secondo la sua opinione questo era stato il caso di Adler, Jung, Stekel ed altri, e profetizzò che prima o poi si sarebbe straniato anche da Abraham e Ferenczi. Secondo me, Freud era pienamente giustificato nell’eliminare quusti psichiatri dalla Società Psicoanalitica…
Su Federn
Non so se fu Tausk o Federn ad usare per primo il termine Ichgrenze, “confini dell’Io”. Comunque, Tausk non raggiunse la profonda comprensione della psicologia dell’Io che Federn rivelò nei suoi scritti successivi.
Federn non si sentiva di esprimere apertamente le sue divergenze concettuali da Freud e anzi asseriva spesso che tutte le sue idee concordavano pienamente con quele di Freud.
Su Rank
La mia impressione fu che Rank sperasse di diventare il legittimo successore di Freud e che probabilmente avesse preso il lutto per lui alquanto prematuramente.