Si tratta di una raccolta di scritti di Otto Fenichel pubblicati tra il 1932 e il 1946 (anno in cui Fenichel muore).
Di Fenichel il lettore italiano conosce il Trattato di psicoanalisi delle nevrosi e delle psicosi, pubblicato nel 1945 (trad. it. 1951) e i Problemi di tecnica psicoanalitica, pubblicato nel 1939 (trad. it. 1974).
Non tradotti in italiano sono i Collected Papers of Otto Fenichel, usciti in due volumi nel 1953 e 1954 e che raccolgono gli scritti resatti nel periodo 1922-1946. Un articolo pubblicato nel 1934, «La psicoanalisi come nucleo di una futura psicologia materialistico-dialettica», è comparso nel Giornale Storico di Psicologia Dinamica (6, 1979).
A parte quest’ultimo, dunque, i testi che figurano nella raccolta sono tradotti in italiano per la prima volta e offrono una ricca occasione per gli psicolettori di avvicinare un autore che ha affrontato a suo modo l’utopia psicoanalitica e, anzi, politico-psicoanalitica, di trasformare il mondo.
La raccolta è preceduta da un’esauriente introduzione di Alberto Angelini, conosciuto per i suoi lavori su La psicoanalisi in Russia (1988) e Psicologia del Cinema (1992) e il più recente Un enciclopedista romantico Psicoanalisi e società nell’opera di Otto Fenichel (2009).
Fondamentale per un approfondimento dell’attività psicopolitica di Fenichel è lo studio di Russell Jacoby Il disagio della psicoanalisi. Otto Fenichel e i freudiani politicizzati (nell’originale si parla però di repression, rimozione, della psicoanalisi), pubblicato nel 1983 e, in traduzione italiana, nel 1987. (G.A.)