Perché non scrive un libro sui sogni?
Dal biografo Brome sappiamo cosa disse Freud a Jones nel corso del loro primo incontro in occasione del Congresso Internazionale di Psicoanalisi a Salzburg nel 1908: Ciò di cui abbiamo più bisogno è un libro sui sogni in inglese, perché non lo scrive Lei? Quel libro l’alter ego di Freud non lo scrisse. In compenso Jones pubblicò, nel 1931, una Psicoanalisi dell’incubo nella quale espone la sua teoria sessuale dell’incubo, trattando di diavolo, vampiri, lupi mannari, streghe, e discute in modo approfondito (circa cento pagine) l’etimologia del termine inglese per incubo, nightmare.
Cosa dobbiamo aspettarci dalla psicoanalisi?
Secondo Jones il compito della psicoanalisi è quello di mettere in grado gli esseri umani di potersi servire dell’inconscio allo stesso modo in cui ci si serve della coscienza. Ciò segnerà l’avvento di una nuova era. Di tutt’altro tenore la previsione di Jekels.
Nella lettera inviata a Freud il 30 luglio 1912 Jones scrive del suggerimento di Ferenczi di formare un piccolo gruppo analizzato da Freud allo scopo di rappresentare (e difendere) la teoria psicoanalitica in modo puro e non contaminato da complessi personali. A Jones l’idea piace molto. Si tratta qui del preludio alla creazione del Comitato Segreto. Nella sua risposta Freud lascia intendere che un’idea del genere egli stesso l’aveva coltivata al tempo in cui ancora credeva in Jung (Jung avrebbe insomma dovuto raccogliere intorno a sé i difensori della causa psicoanalitica). Nel 1912, però, Jung è fuori dai giochi della psicoanalisi.
Cos’è l’afanisi?
Un interessante contributo di Jones è rappresentato da questo termine derivato dal greco e che significa “sparizione”, “scomparsa”. Jones intende la scomparsa del desiderio sessuale. L’afanisi costituirebbe un timore fondamentale negli uomini e nelle donne, più della stessa castrazione.
Reich su Jones:
Era un inglese molto frustrato e odiava il modo in cui vivevo. Così, a giudicare dagli avvenimenti di Lucerna, molto probabilmente ha sobillato Freud contro di me. Pensava che io fossi uno psicopatico. Gli analisti non distinguono i sani dai malati. Così, per loro, ero psicopatico.