Violenze

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Il reato è un fenomeno relazionale!
Riconoscere al reato (e alla violenza) una dimensione relazionale significa confermare ciò che sostengono da sempre tutti gli studi in materia, vale a dire che la maggior parte dei reati (anche se non tutti, ovviamente) avviene tra soggetti che, prima del reato, intrattenevano una qualche forma di relazione.

Ma riconoscere la dimensione relazionale del reato significa anche, e soprattutto, che per comprendere le dinamiche e le motivazioni che hanno portato un soggetto a commettere un reato a danno di un altro soggetto, è necessario sviluppare la terza dimensione del reato, vale a dire la dimensione temporale.

In altre parole, ai fini della comprensione dell’agito criminale non è sufficiente lo studio dell’evento-reato, del fatto-reato, della scena del delitto; è necessario, invece, ripercorrere a ritroso la storia di quella particolare relazione, con un approccio prettamente narrativo, al fine di sviluppare le dimensioni criminogenetiche e criminodinamiche del reato, consapevoli che la scena del delitto manca della dimensione temporale, che essa non è altro che una fotografia, e precisamente l’ultimo fotogramma di un film, per comprendere il quale è necessario riavvolgere e guardare l’intera pellicola, e ricavare da essa la narrazione di quella particolare relazione.
Per il criminalista esiste la scena fisica del delitto, per il criminologo esiste il contesto del delitto, vale a dire la “messa in scena” del delitto.

Parlare di “violenza relazionale” significa riflettere su quanti aspetti verrebbero ignorati se il singolo evento di vittimizzazione venisse affrontato unicamente in termini psicologici o psicopatologici del reo, trascurando la valenza relazionale del fatto-reato e il suo significato.
Presenta la Conversazione Marco Monzani.

INGRESSO LIBERO e GRATUITO fino esaurimento posti.

MARCO MONZANI è docente di Criminologia al Dipartimento DPSS dell’Università degli Studi di Padova. E’ Direttore del Centro Universitario di Studi e Ricerche in Scienze Criminologiche e Vittimologia (SCRIVI) dell’Università IUSVE di Venezia. Nella stessa Università è Direttore del Master Universitario in Criminologia e docente di Psicologia Giuridica, Criminologia, Vittimologia e Deontologia e Legislazione presso il Dipartimento di Psicologia.
E’ Presidente dell’Associazione Italiana di Criminologia (AIC) e componente del Comitato Scientifico dell’International Society of Criminology (ISC).

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