S. Freud sosteneva che nemmeno la psicanalisi riesce a penetrare il mistero della creatività ed infatti l’unico esempio di qualcosa di prossimo ad un trattamento psicanalitico di un genio che si conosca è una passeggiata di quattro ore di Gustav Mahler con Sigmund Freud per le stradine della cittadina olandese di Leida.
A fine ‘800 la psicoterapia, per come la conosciamo oggi, era ancora alle fondamenta. Freud aveva appena cominciato a interpretare i sogni, ponendo le basi per la psicanalisi e Jung non era ancora laureato.
Nell’ultimo anno del secolo diciannovesimo, Rachmaninov è depresso, bloccato su un concerto per pianoforte e orchestra da comporre. La sua Prima Sinfonia è un vero capolavoro, una ribellione contro lo stile di Tchaikovsky ma l’insuccesso lo sprofonda nella più totale mancanza di fiducia in sé stesso (forse per aver osato troppo…).
Per provare a risollevarlo, un amico lo invita a casa di Lev Tolstoj, da lui molto ammirato. Lo scrittore, dopo averlo sentito suonare, si lascia sfuggire frasi di disappunto sul povero pianista e sull’immenso Beethoven. Sergej accusa il colpo. Gli viene quindi proposta una terapia basata sull’ipnosi presso il dottor Nikolaj Dahl.
Sorprendentemente accetta e comincia a frequentare giornalmente lo studio dello psichiatra…
Massimo Fargnoli e Amato Luciano Fargnoli condivideranno con il pubblico questa affascinante storia clinica per riflettere sull’incontro tra psicoanalisi, sofferenza e possibilità creative.
INGRESSO LIBERO e GRATUITO fino esaurimento posti.
MASSIMO FARGNOLI, Presidente dell’Accademia Musicale Napoletana.
AMATO LUCIANO FARGNOLI, psicologo-criminologo, psicoterapeuta, docente di Psicologia Analitica presso la Scuola di specializzazione “Atanor” dell’Aquila e di Psicologia Dinamica presso la Scuola di specializzazione SFPID di
Roma. E’ il Direttore Responsabile del Giornale Storico di Psicologia e Letteratura del Centro Studi di Psicologia e letteratura fondato da Aldo Carotenuto.