Il deserto di Arturo Paoli

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“L’essere non conosce il suo valore finché non fronteggia il nulla: la possibilità di non esistere”, scrive Luigi Zoja. Lo scrive in prefazione al libro dell’autore di cui vorremmo parlare.
Il libro è ‘La pazienza del nulla’. Il nulla è il deserto del Sahara. Il viaggiatore è Arturo Paoli.
Paoli è un sacerdote, maestro di una spiritualità militante. Una spiritualità a cui è pervenuto attraverso un viaggio nel deserto. Zoja trasporta l’esperienza di Paoli da una dimensione religiosa ad una psicologica. Paoli infatti si riferisce ad una religiosità ritrovata nel silenzio di una tormentata ricerca, nel deserto algerino di El Abiodh.
Lo psicoanalista junghiano trasla il significato alla propria professione: “Come il vero teologo anche il vero psicoanalista sa che non in tutti i casi l’interpretazione è un aiuto: nei momenti più significativi è più importante il silenzio, l’ascolto, la sospensione della razionalità, il rispetto dell’ignoto e del simbolo”.
Da questo punto di vista, la pazienza del nulla è la capacità di ognuno di noi di incontrare i nostri spettri. E’ la fase di maturità che supera le divisioni da cui siamo abitati. La pazienza del nulla è una pedagogia dell’attesa del terzo.
Nel deserto impariamo a sostare da soli, senza maschere. Senza ruoli. Senza aggiunte. Senza obiettivi dichiarabili.
Il deserto è il luogo dove diventano risibili tutti i nostri proclami.
La pazienza del nulla è il modo in cui la psicologia del profondo insegna a superare creativamente le proprie sofferenze.
Presenta la Conversazione Antonio Dorella.

INGRESSO LIBERO e GRATUITO, fino esaurimento posti.

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