Bocciati gli amanti italiani: sono migliori quelli dell’Est
Il Messaggero 24 Settembre 2003
In ogni momento della nostra vita siamo informati da indagini e statistiche che indagano minuziosamente i nostri comportamenti. Oggi scopriamo, grazie ad una ricerca inglese, che noi italiani siamo regrediti per quanto riguarda le nostre capacità amatorie. Il fatto forse ci potrà sorprendere perché siamo sempre stati abituati al mito di intramontabili amanti. Io personalmente non credo a questi tipi di ricerche, ma forse è necessario riflettere un pochino perché molte volte il mito è alimentato da fattori che nel caso specifico, con l’arte amatoria, non c’entrano nulla.
Bisogna considerare che noi italiani viviamo in bellissimi posti e gli stranieri che numerosi vengono a trovarci vivono per un breve attimo in una atmosfera incantata. In questa situazione lieve, temporanea e poco ortodossa, possono nascere esperienze particolari condite da un certo clima che trasforma tutto quello che succede lasciando una specie di stupore. Finito lo stupore i nostri visitatori devono tornare alle loro città di origine, Pechino, Londra, Parigi, ecc., cercando di capire come sia possibile che questo meraviglioso paese sia a tal punto contraddittorio, mostrando nei loro ricordi e nelle attuali statistiche di quale contraddizione si nutra la bellezza.
Diventa più facile capire come mai la statistica inglese lasci un’impronta così negativa delle arti amatorie degli italiani. In effetti, se si vuol comprender meglio il problema, in Italia tutto si svolge nel campo della superficialità e, anche se questo non riguarda soltanto l’Italia, le bugie e gli inganni sono notevoli anche in chi ci osserva con tanta pignoleria. È fondamentale che noi abbiamo avuto una letteratura sterminata sull’arte dell’amore, ed è vero che possiamo riferirci a tanti eminenti personaggi che in un modo o nell’altro hanno decantato questa magnifica esperienza. Ciononostante sappiamo che gli italiani sono molto più propensi a non prendere sul serio i legami amorosi e non ci rendiamo conto di quanto un atteggiamento del genere giochi un ruolo molto negativo nei rapporti uomo-donna.
È chiaro che il mio discorso si riferisce soprattutto all’aspetto maschile dell’amore, in quanto il femminile impone a se stesso una decenza diversa in quelli che sono i comuni rapporti sessuali. Questo comportamento femminile deriva dal fatto che esiste una particolare sensibilità che è tipica della donna per la quale un atto sessuale non è soltanto uno sfogo del corpo con un altro corpo ma è qualcosa di molto diverso.
In genere nel maschio noi abbiamo l’esperienza che ci dimostra soprattutto una cosa molte volte conta più il numero degli incontri che non la qualità dell’incontro. Nella donna è assolutamente diverso ed è sempre stato così. Noi siamo abituati a pensare al nostro passato in termini molto più lusinghieri di quanto sia realmente successo. Ma non dobbiamo dimenticare che, anche se abbiamo tenuto le donne quasi sempre in una condizione subordinata, sono loro che ci hanno consegnato, storicamente e affettivamente, una lezione importante. Oltre al corpo, non tutti sanno che esiste anche un’anima e questa dell’anima è una delle esperienze più belle che una donna possa regalare a un uomo.
ALDO CAROTENUTO