Il formatore di psicoanalisti
Analisi terapeutica o didattica (non c’è sostanziale differenza fra queste due branche)…
Alla psicoanalisi non lo conducono certo i suoi studi in giurisprudenza, disciplina che non riscuote il suo favore, ma l’interesse per la letteratura e, in particolare, per Dostoevskij. Secondo quanto scrive in Freud maestro e amico: “Quando la mia ammirazione per Dostoevskij mi condusse a Freud, non avevo la minima idea di essere tirato da un filo segreto”.
Frequenta dunque le lezioni di Freud nell’aula magna della Clinica Psichiatrica dell’Univeristà il sabato sera: insieme a lui, tra gli altri studenti, c’è un altro pioniere della psicoanalisi, Isidor Sadger. Nel semestre 1895-96 frequenta le lezioni un altro pioniere: Max Kahane. In quelle due ore del sabato gli studenti iniziano a “intendere l’inconscio come la presenza di un destino interno” e apprendono qualcosa sulla natura del transfert. Stringe amicizia con molti di loro (gli stessi che partecipano agli incontri a casa di Freud) e in particolare con Rank. Corrisponde con Ferenczi del cui lavoro su Proiezione e introiezione (così ne cita il titolo) ha il compito di redigere un esame critico. Quando viene a sapere che il gruppo non ufficiale ha formato una Società Psicoanalitica chiede di essere ammesso come membro in una lettera a Adler adducendo quale referenza il nome del professor Freud.
Dalle riunioni della Società è di solito lui, insieme a Rank, ad accompagnare Freud a casa. Membro della Società Psicoanalitica di Vienna e del Comitato Segreto, s’interessa di psicoanalisi applicata (un libro a riguardo pubblicherà con la collaborazione di Rank).
Insieme a Rank fonda, nel 1912, la rivista (di psicoanalisi applicata) Imago. Il titolo, ispirato a una novella di Carl Spitteler, è preferito a quello suggerito da Stekel (Eros e Psiche).
Nel 1920 esercita da psicoanalista a Berlino. È di fatto il primo analista didatta. Nello stesso anno pubblica, sull’Internationale Zeitschrift für Psychoanbalyse l’articolo (resoconto di un caso clinico) “Il desiderio di essere uomo” (tr. it. in Hendrik M. Ruitenbeek, a cura di,, Saggi di Psicologia Freudiana, 1966, Astrolabio, Roma, 1975).
Nel 1926 collabora con Georg Pabst alla realizzazione del primo film incentrato sulla psicoanalisi I misteri di un’anima. Nel 1932 emigra negli Stati Uniti e, dopo aver formato gli europei (austriaci, tedeschi, inglesi, ungheresi, polacchi), forma numerosi allievi a Boston.
Nel 1937 la pubblicazione di Imago si interrompe per essere ripresa a Londra dal 1939 al 1941. Nello stesso anno Sachs la ricostituisce negli Stati Uniti col titolo American Imago.
Links
Come diventò Sachs il primo analista didatta?
Hanns Sachs (il capitolo intitolato “Hanns Sachs. The Creative Unconscious”, redatto da Fritz Moellenhoff, inserito in Psychoanalytic Pioneers, a cura di F. Alexander, S. Eisenstein e M. Grotjahn
Hanns Sachs (in inglese)
(AUTO)BIOGRAFIA
Freud maestro e amico, 1944, ed. it. Astrolabio, 1973
Consultare
Paul Roazen, “George Wilbur: Otto Rank and Hanns Sachs”, in Psychoanalysis and History. Volume 8, pp. 43-63, January 2006.