Horney-Danielsen Karen (1885-1952)
Horney-Danielsen Karen (1885-1952)

Psichiatra e psicoanalista tedesca nativa di Amburgo.
Analizzata da Abraham e da Sachs, è membro della Società psicoanalitica di Berlino.
Il suo primo articolo, pubblicato nel 1917, è dedicato a La tecnica della terapia psicoanalitica.
Nel 1923 pubblica, sull’Internationale Zeitschrift für Psychoanalyse, “Zur Genese des weiblichen Kastrationskomplexes” (Sulla genesi del complesso di castrazione nella donna), articolo che è già revisionista nei confronti della freudiana invidia del pene. Tre anni dopo il discorso continua con “Flucht aus der Weiblichkeit” (Fuga dalla femminilità). Il conformismo sociale (maschile dominante) ha come effetto di mettere in fuga la donna davanti alla femminilità. A partire da qui va spiegato il complesso di castrazione femminile.
In occasione del Congresso internazionale di Innsbruck nel 1927 Eitingon la nomina membro del comitato incaricato di dirimere il conflitto con gli psicoanalisti nordamericani sulla questione dell’analisi praticata dai non medici. Due anni dopo, in occasione del Congresso di Oxford, si constata il fallimento del comitato.
Nel 1932 emigra negli Stati Uniti ed entra nel Chicago Institute of Psychoanalysis. È Franz Alexander a invitarla telefonicamente. E, però, dopo due anni, per dissidi con Alexander, la Horney si trasferisce a New York. Diventa successivamente membro della New York Psychoanalytic Society.
Quando, nel 1939, diventa presidente della New York Psychoanalytic Society l’ortodosso Lawrence Kubie, hanno luogo significativi conflitti in seno alla Società, con gli studenti a reclamare l’insegnamento della Horney (tra gli altri) e la presidenza a diminuirne l’impatto.
Nel 1941 Kubie rimuove la Horney dall’insegnamento declassandola da instructor a lecturer. Le si impedisce in questo modo di insegnare ai giovani candidati una “teoria impura”.
Fonda insieme a Clara Thompson e altri “neofreudiani” (nelle cui fila rientrano anche Fromm, Sullivan, Kardiner) la AAP (Association for the Advancement of Psyhcoanalysis) tra i cui studenti figura anche la figlia Marianne che diventerà psicoanalista.
Marianne è analizzata da Fromm, che ha una relazione con la Horney. La stessa Marianne era già stata analizzata, all’età di dieci anni, da Melanie Klein, così come sua sorella Renate. La cosa non era riuscita invece con l’altra figlia della Horney, Brigitte, che si era rifiutata di fare analisi. Marianne si forma come psicoanalista al New York Psychoanalytic Institute. Suo analista didatta è Fromm. La Horney imputa anche all’analisi condotta da Fromm con Marianne la difficoltà dei propri rapporti con al figlia.
Allorché diventa presidente dell’American Psychoanalytic Association il conservatore Karl Menninger, la AAP non viene riconosciuta (legittimata cioè a formare candidati).
Altri dissidi interni alla stessa AAP vedono la secessione di Clara Thonpson e Erich Fromm.
Karen Horney pubblica, nel 1937, The Neurotic Personality of Our Time. Due anni dopo è la volta di New Goals in Psychoanalysis. Nel 1942 pubblica il suo terzo libro Self-Analysis. Nel 1945 esce Our Inner Conflicts. Ultimo libro a essere pubblicato, nel 1950, è Neurosis and Human Growth. Sempre nel 1950 escono The Collected Works of Karen Horney in due volumi.
Nel 1952 è in Giappone. S’interessa al buddhismo Zen.

Links

Karen Horney (in tedesco)

Karen Horney (in inglese)

Karen Horney (in inglese)

International Karen Horney Society

 

The Unknown Karen Horney: Essays on Gender, Culture, and Psychoanalysis, a cura di Bernard J. Paris

The Unknown Karen Horney: Essays on Gender, Culture, and Psychoanalysis, a cura di Bernard J. Paris

B. J. Paris, Karen Horney. A Psychoanalytic Search for Self-Understanding, 1994

B. J. Paris, Karen Horney. A Psychoanalytic Search for Self-Understanding, 1994

Aldo Carotenuto, “Karen Horney: L’utopia dell’esistenza naturale”,
in Trattato di psicologia della personalità e delle differenze individuali, Milano, Raffaello Cortina, 1991

Le teorie della Horney sono suscettibili della stessa critica mossa più in generale alla psicologia umanistica. Entrambe ipotizzano utopisticamente che in una società ideale potrebbe svilupparsi una personalità priva di conflitti e di nevrosi. Infatti, presupponendo che siano i conflitti interpersonali a generare l’angoscia di base, ciascuno di questi autori è successivamente costretto a riconoscere che un individuo che non provi l’angoscia di base in realtà non esiste, dal momento che una situazione così idilliaca non è riscontrabile in nessuna società.

Approfondimenti

Questioni di tecnica

BIOGRAFIA

Susan Quinn, A Mind of Her Own: The Life of Karen Horney, 1977

Jack L. Rubin, Karen Horney: Gentle Rebel of Psychoanalysis, 1978

Janet Sayers, Mothers of Psychoanalysis: Helene Deutsch, Karen Horney, Anna Freud, Melanie Klein, 1991

Bernard J. Paris, Karen Horney. A Psychoanalyst’s Search for Self-Understanding, 1994

Hitchcock Susan Tyler, Karen Horney: Pioneer of Feminine Psychology, 2005

Joseph M. Natterson, Karen Horney. The Cultural Emphasis, in F. Alexander-S. Eisenstein-M. Grotjahn (a cura di), Psychoanalytic Pioneers, 1966 (nuova ed. 1995).

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