Gitelson Maxwell (1902-1965)

Un conservatore a Chicago

La psicoanalisi sta alla psichiatria come la fisiologia alla medicina

gitelsobDi origine russa, psichiatra, si trasferisce negli Stati Uniti, prima a New York, poi a Chicago. Nel 1955 e 1956 è presidente dell’American Psychoanalytic Association. Gedo entra in analisi con lui, nel 1953, poco prima che Gitelson diventi presidente. Presidente dell’International Psychoanalytic Association dal 1961. Quelllo che la psicoanalisi è per Gitelson appare evidente nel titolo del suo lavoro (edito in Italia da Boringhieri nel 1980): Psychoanalysis. Science and Profession (1973). Per Gitelson la psicoanalisi è una scienza che sta alla psichiatria come la fisiologia sta alla medicina. E si comprende anche perché difenda la disciplina da ogni supposta distorsione, tenendo a distinguerla dai suoi derivati: psicoterapia e psichiatria dinamica. Nella propria autobiografia Gedo fa riferimento al contrasto con Alexander. Gitelson, scrive Gedo, era a capo della fazione conservatrice dell’Istituto Psicoanalitico di Chicago i cui membri si opponevano alle pretese radicali avanzate da Alexander e seguaci. Alexander riteneva che le proprie terapie brevi basate sull’esperienza emotiva correttiva (certamente non un costrutto così originale se soltanto si pensa alla pratica psicoterapeutica di Ferenczi) fossero superiori alla psicoanalisi tradizionale. Gitelson, continua Gedo, non credeva nelle scorciatoie. Per lui la psicoanalisi doveva essere un’esperienza intensa (cinque sedute settimanali incluse). Alexander e seguaci avevano alterato anche la frequenza delle sedute quale mezzo inteso a contrastare la regressione. Alla sua morte, durante la presidenza dell’Associazione Psicoanalitica Internazionale, sono eletti presidenti a interim William H. Gillespie e Phyllis Greenacre.

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