Epistolario Freud-Abraham: un’antologia polemica

Abraham a Freud (16 luglio 1908): Il comportamento di Jung nei miei confronti è puro sintomo…Sembra rivolgersi di nuovo alle sue antiche inclinazioni spiritiste.
Abraham a Freud (31 luglio 1908): Qualcuno che non sospetta nulla del mio conflitto con Jung mi ha scritto qualche settimana fa: “Al Burghölzli Freud sembra essere qualcosa come un punto di vista sorpassato”.

Epistolario Freud-AbrahamFreud a Abraham (13 febbraio 1911): Vi rispondo a proposito del brano della vostra lettera riguardante Fliess… conoscete il suo complesso e sapete che io ne sono al centro…all’inizio accettava alla lettera tutto quello che gli dicevo. Ora, certamente, avrà scoperto tutto il contrario.
Freud a Abraham (3 marzo 1911): Ho ripreso la direzione del gruppo di Vienna dopo la partenza di Adler e di Stekel. L’atteggiamento di Adler non era più compatibile con i nostri interessi psicoanalitici; nega l’importanza della libido e riduce tutto all’aggressività.
Freud a Abraham (3 novembre 1912): Non sono più io il direttore del “Zentralblatt”. Stekel se ne va per la sua strada. (Ne sono felice; non potete sapere quanto abbia sofferto di sentirmi obbligato a difenderlo contro tutti. È un essere insopportabile).
Freud a Abraham (27 marzo 1913): Jung è in America, ma soltanto per cinque settimane, il che vuol dire che rientrerà presto. In ogni caso lavora più per se stesso che per la psicoanalisi.

Abraham a Freud (23 maggio 1913): Al momento sto leggendo lo “Schopenhauer” di Hitschmann e mi rallegro del fatto che le riviste vadano così bene, mentre il “Zentralblatt” (1), a ogni nuovo numero, cade un pò più in basso.

Freud a Abraham (1 giugno 1913): Jung è pazzo.
Freud a Abraham (1 giugno 1913): Sono felice quando penso che il vostro matrimonio prova come la psicoanalisi non conduca necessariamente al divorzio

Abraham a Freud (16 febbraio 1924): Al termine di un esame più attento devo riconoscere sia nelle “Prospettive di sviluppo della psicoanalisi” sia nel “Trauma della nascita” l’espressione di una regressione scientifica che coincide, anche nei dettagli, con la presa di distanza di Jung dalla psicoanalisi e relativa sintomatologia.
Abraham a Freud (20 ottobre 1924): Il processo nevrotico in Rank si è preparato nel corso di più anni. A misura del suo compensare tendenze negative con un lavoro ipercoscienzioso, diminuiva sempre più il suo bisogno di un’amicizia solidale con noi e nello stesso tempo il suo comportamento dispotico e tirannico si è confermato a più riguardi. A ciò s’aggiunge l’importanza crescente attribuita al denaro, unitamente a una suscettibilità sempre maggiore e a un atteggiamento ostile. Dunque una regresione evidente allo stadio sadico-anale.

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Giorgio Antonelli