Abbandonare.
Il termine deriva dal francese medioevale à ban donner, che significa mettere a disposizione di chicchessia, rilasciare, dare in balìa1. Un’altro percorso etimologico2 sostituisce alla radice romanza quella tedesca: hand (mano) nel suo modo avverbiale ab-handen (fuori di mano). Perciò abbandonare qualcosa o qualcuno significherebbe rinunciare a stringerlo nelle proprie mani, cessare di tenerlo, lasciarlo andare.
Lo “strano caso” al castello dei Malatesta.
“Amor ch’al cor gentil ratto s’apprende, prese costui della bella persona
che mi fu tolta; e’il modo ancor m’offende. Amor, che a nullo amato amar perdona, mi prese del costui piacer si forte,
che , come vedi, ancor non m’abbandona. Amor condusse noi ad una morte.
Caina attende cie a vita ci spense.”
Queste parole da lor ci fuor porte.
Dante Alighieri (Inferno, V, vv100-108)
Nel settembre del 1289 nella casa dei Malatesta, la potentissima famiglia riminese, si verificava uno “strano caso”. Le Cronache documentano che il Papa Niccolò IV avrebbe inviato in Romagna il Rettore Stefano Colonna per sedare tumulti e comporre discordie tra le famiglie Polenta e Malatesta. L’inquietante fatto accaduto, che tanto clamore e turbamento aveva portato in tutta la regione, era il duplice omicidio di due cognati: Paolo Malatesta e Francesca da Polenta.
Autore del fratricidio-uxoricidio, Giovanni, fratello maggiore di Paolo e marito di Francesca, detto Gianciotto o Ciotto, cioè ‘zoppo’, da tutti descritto come brutto e sciancato.
Francesca e Paolo erano amanti.
Secondo quanto ci riporta la tradizione popolare, sorpresi insieme da Gianciotto vengono uccisi con un solo colpo di spada che li trapassa simultaneamente, mentre Francesca fa scudo a Paolo con il proprio corpo.
Per far luce su questo caso sono oltremodo preziose le notizie tramandate dalla memoria della gente di Romagna, poiché il potente Gianciotto, per nascondere il disonore, pare si sia adoperato da subito a far sì che la tragedia venisse avvolta in un velo impenetrabile di omertoso silenzio: negli atti pubblici della giurisdizione dei Malatesta non si fa cenno alcuno al fatto di sangue.
Un disonore, quello di Giovanni Malatesta, che, peraltro, avrebbe dovuto essere già da anni oggetto di chiacchiere da parte di popolo e corte, considerati i molti indizi che portano a supporre che la relazione tra Paolo e Francesca fosse in corso da tempo.