In questo saggio Carotenuto affronta e descrive in maniera approfondita i temi della solitudine, dell’incomunicabilità e del disagio di vivere, in un mondo nel quale apparire e mostrarsi è ormai diventato l’impegno più comune. L’autore mostra come “solitudine” e “stare soli” siano due realtà sintatticamente simili ma, contemporaneamente, monadi del tutto indipendenti e diversificate per sensazioni, dinamiche psichiche e vissuti interni. Ognuno di noi sa perfettamente come sia possibile star soli senza provare un penoso senso di vuoto o di abbandono. Capita ad esempio di voler rimanere soli, di ricercare la solitudine o, per dirla in modo più autentico e corrispondente al vero, di desiderare la compagnia di noi stessi. Quando all’origine di una situazione di isolamento è possibile rinvenire simili bisogni, l’essere soli sarà vissuto come una conquista, come un’appagante vittoria e, certamente, non come una sconfitta.
Lo star soli può quindi essere accompagnato da un’intensa sensazione di benessere, può addirittura manifestare sorprendenti caratteristiche terapeutiche, rigenerative ed equilibranti. La solitudine quindi, per quanto possa essere evidente, non sarà percepita come tale se saremo continuamente nutriti dall’interno, se un calore consolatorio e costante ci avvolgerà, irradiandosi dalle immagini che custodiamo dentro di noi. Ma è importante discernere tra questo tipo di solitudine – voluta, ricercata, fertile e rinnovatrice – e la solitudine che purtroppo molto spesso dilania l’esistenza delle persone. “L’altro volto” della solitudine, tanto doloroso quanto frequente, non è purtroppo restìo a manifestarsi,a rivelarsi nele sue sembianze peggiori. Il coraggio di vivere implica la consapevolezza della propria diversità e di quella incolmabile distanza che ci separa dall’altro , ma che ci rende unici. Il raggiungimento di questa unicità è l’opus creativo che opponiamo alle contraddizioni della vita, alle falsità che governano gran parte dei rapporti interpersonali, a una finta prossimità che lentamente, ma inesorabilmente, ci priva della dignità di una voce e di un nome. Questo saggio getta un autentico raggio di luce sulle contraddizioni nelle quali oggi viviamo e siamo inseriti, ed esorta a una riflessione che mostra come il dolore e la disperazione possano trasformarsi in materia creativa.
Aldo Carotenuto, Vivere la distanza, Milano, Bompiani, 1998