L’analisi di Carotenuto si inserisce nel quadro teorico della psicologia del profondo, particolarmente della corrente junghiana. L’autore non si limita a descrivere con finezza la fenomenologia dell’esperienza amorosa, ma anche di comprenderne le cause, spesso inconsce, di coglierne – in modo plausibile e senza dogmatismi di scuola – le fondamenta nelle esperienze primarie del bambino. E’ attento alla dimensione dell’individualità, dell’interiorità, dell’immaginario, dei sentimenti di questa esperienza in cui sono intensamente coinvolti la corporeità e lo psichismo di ogni persona. Egli mette soprattutto in risalto le ambivalenze e le contraddittorietà strutturali dell’esperienza amorosa.
Il sottotitolo “Margini dell’amore e della sofferenza”, non indica due esperienze diverse ma due dimensioni essenziali e intrecciate della medesima. Un’esperienza in cui l’immaginario dei nostri desideri che inventa la persona amata deve fare i conti con la realtà di quest’ultima e il suo immaginario, in cui si esasperano le sensazioni di vita e di morte, di presenza e di assenza, di attrazione e di angoscia, di liberazione e di trasgressione- colpevolezza, di rispetto e di strumentalizzazione, di forza e di vuinerabilità, di fantasia e di realtà, di luce e di ombra, di tenerezza e di violenza, di dialogo e di incomunicabilità, di fiducia e di gelosia, di fedeltà e di tradimento, di estasi e di abissi di sofferenze.