Il caso Frink

(tratto da G. Antonelli, “Sanguanalisi”, in Giornale Storico del Centro Studi di Psicologia e Letteratura, 9, Giovanni Fioriti Editore, Roma, 2009)

Un caso che assomiglia a un suicidio è quello della morte di Horace Westlake Frink. Durante l’analisi con Freud, Frink, già analizzato da Brill, è attraversato da un episodio psicotico che Freud sottovaluta. Si racconta che Freud abbia mostrato due foto di Frink a Abraham Kardiner, una che ritrae Frink prima dell’analisi e la seconda che lo ritrae dopo l’analisi. In quest’ultima Frink appare eccessivamente dimagrito. A Kardiner Freud dice lapidariamente: “Ecco cosa fa l’analisi”.

Kardiner è un paziente di Freud, ma farà successivamente supervisione con Brill, Rank, Fenichel e lo stesso Frink. Il quale si rende protagonista del cosiddetto American Affair, una relazione amorosa con una sua paziente che lui convince a divorziare dal marito e sposa, con Freud a recitare una parte non indifferente nella circostanza. Il titolo completo dell’articolo del Corriere della Sera del 9 febbraio 1999 già contiene tutto il menù: “Un “rovina famiglie” di nome Sigmund Freud. Rivelazioni: consigliò a un paziente di divorziare per non diventare omosessuale”. L’episodio raccontato in un nuovo saggio. L’articolo è abbondantemente preceduto dal suo analogo americano apparso sul New York Times, 6 marzo 1990: As a Therapist, Freud Fell Short, Scholars Find. Quale parte recita Freud nell’affair? Ebbene, Freud incoraggia Frink a divorziare dalla moglie e a sposare la ricca Angelica Bijur.

S’ipotizza nei quartieri psicoanalitici che a sedurre Freud sia stata la ricchezza della donna. Una ricchezza fantasticata al servizio della psicoanalisi, al servizio dell’investimento narcisista di Freud nella Cosa psicoanalitica. Si sa che, mentre tra i pazienti di Adler sono registrati anche baristi, sarte, liceali, meccanici, lattaie e impiegati, a Freud si rivolgevano, ancor prima che sorgesse il nuovo secolo, Emmy von N. e Cäcilie M, due tra le donne più facoltose d’Europa. Freud, si sa anche questo, aveva un debole per i ricchi.

Le cronache riportano che Frink muore in manicomio in preda a un accesso maniacale. Altro prezioso sangue analitico versato, se si pensa anche a quanto il padre della psicoanalisi ebbe a scrivere in una delle sue Rundbriefe ai colleghi del Comitato Segreto. Frink era l’unico americano dal quale Freud si aspettava qualcosa . E però è proprio dalle parti di quegli americani dai quali non si aspetta molto che il sangue analitico è ormai pronto a spostarsi e di fatto si sta continuamente spostando. E poi cosa si aspettava Freud? La ricchezza dell’idea o la ricchezza di Angelica?

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Giorgio Antonelli