Rimanere in silenzio quando ci viene rivolta una domanda non è neutrale, è maleducato.
Kohut (e Clare Winnicott) sulle analisi kleiniane
Kohut è critico delle analisi kleiniane. Come scrive a Anna Freud l’11 ottobre 1966, esse sono caratterizzate da una pesante atmosfera di colpa, rimprovero ed espiazione, tutte cose che sono ancora più dannose dell’approccio teorico sotteso. Altrove Kohut definisce i kleiniani “nemici seri”, non diversamente da come Freud aveva definito un nemico serio della psicoanalisi la religione.
Considerazioni analoghe sono state rese da Clare Winnicott, moglie di Winnicott e paziente della Klein. La Klein insiste sugli aspetti distruttivi, come se fosse incapace di accettare quelli costruttivi dell’amore o della riparazione.
Sulla terapia dei pazienti borderline, schizoidi e delle personalità narcisistiche:
Nei primi due casi (e Kohut ritiene che gli stati borderline siano delle psicosi) il trattamento dovrebbe essere psicoterapeutico e non psicoanalitico. Ciò significa che il nucleo della loro psicopatologia non dovrebbe accedere al transfert. Nel caso delle personalità narcisistiche il trattamento dovrebbe essere psicoanalitico.
Approfondimenti
Diceva Freud che quando il paziente entrava dalla sala d’aspetto nello studio e lasciava la porta aperta, egli, senza incertezze, gli diceva subito di andare a chiuderla. E diceva che questo è molto importante perché, lasciando la porta aperta, il paziente aveva espresso il suo disprezzo per lo psicoanalista…
L’atteggiamento essenziale della Klein è che il bambino è cattivo e che solo gradatamente impara a essere buono…E’ chiaro che questa non è la mia posizione…vedo le aggressività come reazioni a desideri legittimamente espressi.